Sono giorni grigi questi. La pandemia lascia strascichi troppo pesanti da non considerare con attenzione. Da settimane si susseguono sulla stampa notizie poco confortanti per il futuro di tantissimi lavoratori pugliesi. La disoccupazione si fa sentire con prepotenza, ancora di più tra le donne, pensate solo una su tre ha un posto di lavoro.
Sono giorni grigi questi, poi però penso che insieme abbiamo già vissuto crisi profonde, eppure, siamo stati capaci non solo di fronteggiarle ma di mettere in campo azioni di costruzione innovative.
Perché accanto alle vertenze, a Lecce, a Bari, come a Roma, abbiamo vissuto il tempo della programmazione. Abbiamo realizzato incentivi che hanno dato linfa all’economia, e contemporaneamente, hanno permesso di sviluppare economie nuove, diverse.
Perché se oggi parliamo di biotech, di aerospazio, di turismo, e lo facciamo da una regione che si propone tra le prime in Europa, è grazie all’impegno di tutte quelle imprese, quelle associazioni, quei sindacati, che ci hanno creduto e hanno lavorato insieme alla Regione.
Perché se parliamo del bando Nidi, il fondo attraverso cui la Regione sostiene, con contributi a fondo perduto e prestiti a tassi bassissimi, giovani e donne che vogliono realizzare la propria impresa, parliamo di un bando che ancora non esiste ancora in nessun’altra realtà d’Italia.
La Puglia ha avuto sempre chiare le sue priorità: giovani, donne, lavoro. Pilastri del Next Generation Eu che, però, non sono ancora stati affrontati completamente nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. E invece l’Italia ha bisogno di una visione completa, che tenga conto di tutte le fragilità e tutti i territori. Perché se la ripresa dovesse vacillare a pagarne le conseguenze sarebbe indubbiamente la parte più debole del Paese e, quindi, il sud. E non per mancanza di impegno, non per mancanza di visione, ma per destino geografico, e per anni e anni di politiche nordiste.
Il Governo ascolti le Regioni, noi faremo la nostra parte, come sempre abbiamo fatto. Oggi più che mai ogni organismo di rappresentanza, da quello politico a quello economico, a quello sociale, sarà sempre più fragile se non sceglierà di lavorare in sinergia, mettendosi in ascolto l’uno dell’altro, mentre invece insieme sono una forza, e questa forza tutte e tutti noi dobbiamo valorizzare.
La Puglia c’è e il Consiglio Regionale è in prima linea.